16 Ottobre 2013 – COMUNICATO STAMPA

Nell’ambito delle manifestazioni programmate per la III edizione di Buck Festival della Letteratura per Ragazzi di Foggia, presso la Fondazione Banca del Monte di Foggiavia Arpimercoledì 16 ottobre, alle ore 18,00, Alain Goussot, curatore e traduttore, presenta il libro Pedagogia: il dovere di resistere di Philippe Meirieu, della collana Pedagogie Attive delle Edizioni del Rosone.

Introduce Pasquale Bonnì.

 L’autore

Philippe Meirieu è nato nel 1949 ad Alès dans le Gard. Da giovane ha militato nel movimento per l’Educazione popolare; poi è stato insegnante elementare e liceale. Attualmente insegna Scienze dell’educazione all’Università Lumière Lyon 2. Pedagogista tra i più influenti in Francia, ispiratore di riforme scolastiche e protagonista del dibattito sulla qualità della scuola, è impegnato politicamente nel movimento ecologista Europe Écologie. Tra le sue opere tradotte in italiano: Lavoro di gruppo e apprendimenti individuali (1999); I compiti a casa. Genitori, figli, insegnanti, ognuno il suo ruolo (2007); Frankenstein educatore (2007); Lettera agli adulti sui bambini di oggi (2011).

 Il curatore e traduttore

Alain Goussot è docente di pedagogia speciale presso la Facoltà di psicologia di Cesena (Università degli studi di Bologna). Autore di diversi testi sulla storia delle idee politiche ed educative, sulla pedagogia speciale nella sua relazione con la psicologia e l’antropologia, sull’inclusione scolastica dei bambini disabili e figli di migranti, sulla dimensione transculturale dei processi di apprendimento e sulle pedagogie attive. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Epistemologia, tappe costitutive e metodi della pedagogia speciale (2007); L’approccio transculturale di Georges Devereux (2008), Bambini «stranieri» con bisogni speciali: saggio di antropologia pedagogica (2011). Con le Edizioni del Rosone ha pubblicato Pedagogie dell’uguaglianza (2011).

 Il libro

PA_003e
E’ un testo di riflessione sul ruolo della pedagogia e dell’educazione nella società attuale.

L’autore risponde ai quesiti di coloro i quali affermano che i modelli educativi basati sull’attivismo pedagogico sono responsabili dell’abbassamento del livello culturale e formativo degli alunni della scuola pubblica ed a quanti propongono di tornare a una scuola della disciplina, a una scuola basata sul merito, liquidando l’egualitarismo che sarebbe stato la fonte degli odierni disastri scolastici.

Meirieu non gioca sulla difensiva ma entra nel merito degli argomenti di chi mette in discussione la scuola pubblica, il suo funzionamento e l’approccio attivo in educazione.

Non si nasconde i problemi esistenti, evidenzia come si rischi di «buttare il bambino e l’acqua sporca» e come in modo creativo ci si possa ancora ispirare ai grandi educatori del passato che seppero creare il possibile lì dove sembrava impossibile.

In questo libro viene posto l’eterno problema dell’educazione: quello di guidare il processo di apprendimento senza eliminare la libertà e la soggettività dell’alunno. Meirieu mostra che il mestiere dell’insegnante è stato e rimane un mestiere estremamente difficile e complesso e difende la specificità dello sguardo pedagogico, che a differenza dello sguardo clinico, che tende a diffondersi nel mondo dell’insegnamento, non è giudicante, ma valorizzante e orientato a scoprire le potenzialità dell’alunno come soggetto del proprio percorso di apprendimento.

Nessun commento.

Lascia un Commento