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Stefano Capone Piccinni e l’opera Buffa. Modelli e varianti di un genere alla moda.

€15,00

La Cecchina di Niccolò Piccinni, che Goldoni aveva liberamente tratto dalla Pamela di Richardson, è considerata – con la Nina pazza per amore di Paisiello e Il matrimonio segreto di Cimarosa – una delle tre opere universali del Settecento, il definitivo trait d’union tra Napoli e Venezia, il passaggio dall’opera comica napoletana all’opera buffa veneziana, il modello guida al quale finirono per aderire molti operisti coevi.
Questo libro analizza le dinamiche del dramma giocoso veneziano e dell’opera buffa napoletana, i problemi di costruzione di una nuova poesia da teatro sempre più legata alle esigenze della musica, più disponibile a tagli, modifiche, adattamenti, calchi. L’opera buffa riuniva in sé le tradizioni degli intermezzi, della commedia popolare e della satira musicale borghese, delle performances all’improvviso e degli spettacoli di prosa. Prima che Piccinni e Goldoni configurassero questo nuovo modello, gli sforzi di numerosi autori e compositori, attivi a Napoli per produrre con successo un teatro musicale comico, ponevano le premesse per il futuro exploit artistico de La Cecchina e anche dei capolavori di Mozart.

Pp. 232, illustrato.

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